La crescita inarrestabile del settore edile:

Bolla destinata a scoppiare o motore trainante della ripresa?

Quando un settore cresce così tanto – soprattutto dopo un periodo di crisi come il Covid – ci sono sempre dei sentimenti contrastanti:

È un fuoco di paglia?

Per ora “tutto gira” ma domani? Cosa succederà?

Sentimenti comprensibili, sia dall’una che dall’altra parte.

Ma… chi ha ragione? L’ottimista o il pessimista?

Dipende!

Ci spieghiamo meglio.

Innanzitutto, dipende da cosa intendiamo per settore edile: molte persone (sommerse da continue notizie in televisione sul tema) credono solo che sia legato al 110%.

Certo, questo super bonus ha dato una grande spinta alla ripresa di tutte le professioni e maestranze collegate ma… le abitazione private (e condomini) non sono gli unici “edifici” che vengono costruiti da chi lavora nell’edilizia.

Tante sono le applicazioni e, alcune, le abbiamo già trattate nel nostro blog, come il tema delle

Smart city: L’edilizia del futuro

(puoi recuperare l’articolo completo qui…)

Che sono ancora progetti ambiziosi ma che definiranno le nostre vite nei prossimi anni, rivoluzionando di vivere le città – sotto ogni punto di vista… come, ad esempio:

  • La mobilità;
  • L’ambiente;
  • La sicurezza;
  • Le infrastrutture;
  • etc…

Puoi già notare da te (anche se non sei esperto in questo ambito o vorresti avvicinarti) come tutte queste “costruzioni” non siano case eppure fanno parte del settore edile.

e sono sull’agenda di moltissimi Stati – nonostante non ci siano bonus al momento.

Il che significa che ci saranno degli appalti ai privati e le opportunità di lavoro – se possibile – continueranno ad aumentare.

D’altronde, ristrutturare una casa richiede un certo numero di persone e impegno…

… ma riprogettare una città è uno sforzo completamente diverso!

Ecco perché siamo convinti che il settore edile, nel triennio 2020 – 2022, sia ben lontano dall’arrestarsi.

Certo – magari la crescita diminuirà (com’è naturale che sia in ogni settore) – ma il focus dei lavori si sposterà.


Oggi il 90% delle imprese italiane è focalizzato sul privato ma domani? Aziende? Città? Infrastrutture?

In più dobbiamo considerare che questa ondata di bonus riguarda le ristrutturazioni e non le nuove costruzioni… altra “nicchia” non considerata attualmente ma che potrebbe diventare predominante nei prossimi anni.

Inoltre, noi di geoJOB abbiamo notato come le aziende stiano cercando sempre nuovi professionisti con collaborazioni freelance e assunzioni – per integrare le loro forze attuali.

E non parliamo di profili di basso livello, ma di grandi opportunità per capo commessa, geometri e tanti altri (puoi scoprirle tutte qui)… il che significa che sono ben lontane dal completare i loro progetti e, arrivati a quel punto, ci saranno nuovi progetti (come dicevamo poco sopra).

Esatto: le aziende sono alla ricerca disperata di figure professionali, dato che…

  • Nel 2021 gli investimenti nel settore edile sono cresciuti del 17,6%;
  • Nel 2022 cresceranno ancora del 6,6%…

considerando che nel 2020 era diminuito solo del 5,5%.

Tradotto in parole semplici: il settore è sceso nel 2020, ma già nell’anno successivo la crescita è stata di tre volte tanta la caduta (recuperandola del tutto…) ma non si è arrestata qui: nel 2022 sarà ancora in crescita. Di nuovo, oltre la caduta del 5,5%.

Le premesse per il futuro sono molto incoraggianti – considerando che il Pnrr è “appena” all’inizio e tale crescita era già stata confermata MOLTI mesi prima rispetto a questo piano.


Il che significa: incentivi o no, l’edile sarebbe cresciuto.

Magari più lentamente, certo, ma il trend aveva già segno “+”.

E se non sei ancora convinto del tutto sappi che, nel 2019, la crescita era stata del +4,3%: che significa questo dato?

Semplicemente, che solo una pandemia (evento eccezionale – ricordiamocelo) ha potuto invertire il trend che già era indirizzato verso l’alto.

Poi il 2020 negativo, ma subito recuperato e ampiamente superato.

E finora abbiamo parlato solo del passato: non possiamo sapere quali innovazioni tecnologiche ci saranno e in quale modo influenzeranno le nostre vite… figuriamoci i nostri edifici!

Insomma…

Se ti affascina l’ambito dell’edilizia e vorresti che diventasse il tuo settore lavorativo, puoi stare tranquillo: è un mondo che si evolverà ancora e per decenni a venire, variegandosi.

Magari per 5 anni ti ritroverai a costruire case, poi passerai alle infrastrutture, poi alle aziende e poi… chissà!

Ciò che è certo è l’importanza di formarsi e costruirsi delle solide competenze: una volta acquisite (se già le hai e vorresti cambiare “aria”) non ti resta che preparare il tuo CV, capire quali sono le tue ambizioni e…

Cercare il lavoro dei tuoi sogni qui, nel nostro portale dedicato solo ai lavori del settore edile e delle costruzioni!

Ecco chi dirige “l’orchestra” dei lavori: il direttore di cantiere

Quanto può guadagnare? E perché è sempre più richiesto?

Una figura complessa e sempre più ricercata, ecco chi è il direttore di cantiere.

Il suo obiettivo? Gestire con responsabilità le task e il processo di lavoro – coordinando tutti i lavoratori del cantiere, diretti e indiretti.

Ciò significa assicurarsi anche che i fornitori – arrivati sul posto – seguano delle precise indicazioni, preziose per risparmiare tempo e denaro… perché è responsabile dell’avanzamento dei lavori e del rapporto con il capo commessa che nel direttore vede il suo “braccio destro operativo” che lo supporta nelle decisioni e nel portarle a termine.

Ma non solo, anche i macchinari sono sotto la sua responsabilità! Insomma, tante sono le sue mansioni quotidiane, che ora vediamo approfonditamente.

Nel dettaglio, i compiti del direttore tecnico di cantiere riguardano…

… tutto quello che capita nel cantiere. Ossia:

  • l’organizzazione dello stesso (orari, processi, pause, materiali, etc.);
  • l’impiego dei mezzi;
  • la realizzazione dei ponteggi (le opere provvisorie);
  • la guida e sorveglianza dei dipendenti e professionisti (idraulici, elettricisti, etc.);
  • rispetto della normativa antinfortunistica (ne è responsabile) per TUTTE le persone presenti sul sito;
  • il controllo dell’esecuzione del progetto – parlando con il direttore dei lavori (o il capo commessa) per controllare che il lavoro prosegua nella giusta direzione senza intoppi;
  • il controllo dei materiali (evitare furti);
  • la contabilità dei lavori.

Può capitare che – in alcuni contesti meno strutturati o lavori più limitati con il budget – il direttore dei lavori sia anche il capocantiere.

In questo caso, le sue mansioni aumentano (ma aumenta anche il suo valore professionale), dato che si aggiunge il compito de:

  • Il controllo che le strutture e mezzi funzionali del cantiere (sanitari, locali di servizio, attrezzature, macchinari, etc.) siano tenuti in buono stato;
  • L’aggiornamento del programma dei lavori;
  • Curare che la documentazione necessaria alla costruzione sia tempestivamente trasmessa ai responsabili delle singole squadre;
  • La compilazione del giornale di cantiere e provvedere che sia letto e approvato dal direttore dei lavori e dello
  • Stato di avanzamento lavori; di conservare e aggiornare tutta la documentazione di cantiere.

Insomma, davvero tante responsabilità che, d’altro canto, sono ben riconosciute a livello economico (ne parleremo tra poco) e di carriera.

Ma queste sono le sue mansioni – il punto di arrivo del direttore di cantiere. Ma qual è il punto di partenza?

Come diventare un direttore di cantiere?

Ripartendo dalle mansioni, come direttore di cantiere devi conoscere tutti gli aspetti che gravitano intorno al luogo di lavoro, come:

  • Tecnici;
  • Amministrativi;
  • organizzativi

perché solo così puoi essere consapevole dello stato dei lavori e poter gestire un cantiere, anche complesso.

Ribaltato sulle “materie” significa che dovrai conoscere l’urbanistica e la matematica, le normative tecniche e sulla sicurezza… passando per lo studio delle gare d’appalto. 

Competenze che – oltre sul campo – possono essere acquisite tramite un percorso di studi in particolare, ossia il titolo di geometra diplomato iscritto all’albo, volendo anche laureato in alcune materie – quali:

  • Ingegneria civile ed edile;
  • Architettura.

Anche solo la laurea breve è sufficiente!

L’importante è essere abilitato come geometra all’albo e “immergerti” il prima possibile nella vita di cantiere!

Solo così potrai acquisire e potenziare le tue soft skill come la capacità decisionale, l’abilità di analisi, la capacità di calcolo e il problem solving – fondamentale in un lavoro del genere.

Il modo migliore è – già durante gli studi – collaborare presso studi tecnici o di geometri in modo da avere i primi contatti con il lavoro vero, quotidiano.

Bene. Visto anche il percorso e le competenze richieste – di solito – dalle imprese, non ci resta che rispondere alla domanda delle domande, ovvero:

Quanto guadagna un direttore di cantiere?

Tutte queste competenze e responsabilità sono ben pagate dal settore delle costruzioni – infatti lo stipendio medio italiano è di circa  € 3 792.

Non male!

Ovviamente, ci sono delle differenze legate all’esperienza – fattore che in questo lavoro non è da sottovalutare.

Infatti, come detto prima, solo lavorando NEL cantiere si può crescere e sviluppare tutte le capacità necessarie per poter crescere – professionalmente ed economicamente.

Detto ciò, partiamo dalle figure entry level – ossia chi ha appena iniziato o ha ancora poca esperienza – guadagna, in media, circa 40.000 € all’anno.

Poi, con il passare del tempo (e quindi vedendo più lavori e imparando a gestire situazioni sempre più complesse) lo stipendio cresce fino a raggiungere i 50.000 € all’anno. 

Una professione ben retribuita e stimolante

Questa è la figura del direttore di cantiere, coordinatore e risolutore delle problematiche di cantiere: i progetti arrivano in fondo grazie a lui!

Una figura che è sempre più richiesta dalle imprese del settore delle costruzioni per potergli affidare i loro progetti – data la grande crescita che il settore ha conosciuto negli ultimi anni. 

Perciò, se anche tu desideri lavorare come direttore di cantiere

Scopri le offerte di lavoro sul nostro portale geoJOB!

Il cantiere fa bene al lavoro e all’umore?

Secondo voi è giusto lavorare solo in ufficio o recarsi anche in cantiere fa bene al lavoro e all’umore?

Oggi vi raccontiamo la storia di Ing. Francesca Rossi, ragazza brillante nel lavoro e con tanta voglia di fare ed imparare. Francesca ha trovato lavoro come ASPP in un’azienda importante ed era felicissima di questo ma, nell’ultimo periodo, si sentiva demotivata

Ad un tratto, il lavoro dei suoi sogni non sembrava più quello di una volta e tutto le sembrava triste e buio, arrivando ad essere meno produttiva del suo solito standard. Il direttore del personale, notando questo disagio, dopo una serie di valutazioni interne, le ha proposto il lavoro “on site”, in cantiere…ed ecco la svolta! La sua vita professionale, e personale, ha avuto un risvolto positivo: Francesca ha iniziato a fare ciò che le piaceva e di conseguenza è tornata ad essere produttiva più che mai.

La vita e il lavoro le hanno anche riservato una bellissima sorpresa: in pochi mesi di cantiere ha conosciuto anche il suo futuro marito, il capo cantiere.

Se il lavoro ti rende felice la vita sarà di conseguenza più felice che mai, non trovate? Basta fare quello che più si ama!

Inviaci una e-mail a info@geojob.it e raccontaci anche tu un’esperienza o un episodio vissuto tra i cantieri. Siamo appassionati di questi racconti e pubblicheremo ben volentieri anche la tua storia.

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