Donne in cantiere | WAW – Women at work
Oggi vogliamo condividere con voi una storia di donne che hanno scelto di lavorare in cantiere, la storia di Martina Sabattini direttamente dal cantiere di Waterfront di Levante a Genova, il più importante intervento urbanistico a Genova (progettato da Renzo Piano) degli ultimi 30 anni pensato in continuità con il progetto del Porto Antico.
Estefany: Siamo nel cantiere del Waterfront e oggi con noi c’è Martina, la giovane ingegnere, che è entrata da poco in questo progetto.
Martina, tu sei una giovane ingegnere e traspari amore per il settore, quando è iniziata però effettivamente questa tua passione per l’edilizia?
Martina: Ma… la mia passione per l’edilizia è nata molto lentamente ma spontaneamente, in quanto non ho parenti in casa o familiari che lavorino nell’ambito, quindi poi, dopo il liceo nasce la scelta di cosa fare dopo l’università e ovviamente non si hanno, spesso, le idee chiare. Mi ha spinto, più che altro, il fatto che amassi sia le materie umanistiche ma anche quelle scientifiche; quindi, ho scelto il Corso di Ingegneria e Architettura che comunque coniugava un po’ i due lati perché, comunque, si studiava l’architettura e anche la storia dell’architettura e la progettazione ma poi si vedevano anche gli aspetti tecnici e quindi l’effettiva costruzione dei progetti. Quindi la mia passione è nata così poi pian piano frequentando l’università ho visto sempre maggiori aspetti e ho iniziato ad appassionarmi all’ambito. Quindi, la mia non è stata una passione innata ma nata con il tempo.
Estefany: Martina, io e te ci siamo conosciute perché abbiamo fatto dei colloqui di lavoro insieme, dai quali è venuta fuori la tua voglia di lavorare in cantiere, quindi ricoprendo un ruolo più operativo rispetto a una mansione da ufficio. Come mai questa tua passione?
Martina: Allora, io mentre stavo preparando la mia tesi di laurea, ho iniziato a lavorare in uno studio professionale. È stato molto utile e mi è piaciuto molto il lavoro da ufficio…ufficio tecnico. Poi ho lavorato in un’azienda che si occupava della riqualificazione energetica. In questo caso, ho avuto modo di vedere anche qualche cantiere. Questa però rimaneva un’attività marginale rispetto alla mia settimana lavorativa. Ho iniziato ad accorgermi che questo aspetto mi mancava un po’. L’università ti dà tanto, da un punto di vista formativo, però vedere il passaggio da un progetto sulla carta a un progetto realizzato è una cosa che mi ha sempre molto attirato. Per questo motivo, quando ho visto questo annuncio di lavoro, questo aspetto mi ha spinto a candidarmi per vedere questo lato che non avevo ancora avuto modo di vedere.
Estefany: Come detto precedentemente, sei una ragazza molto giovane, ma oggi ti trovi a lavorare in uno dei cantieri più importanti d’Italia ma anche di Genova che è, tra l’altro la tua città. Come ti motiva questo aspetto nel tuo lavoro?
Martina: Quando ho visto il vostro annuncio, esso mi ha attirato da molti punti di vista: il fatto di lavorare in un cantiere e di vedere effettivamente la costruzione da vicino, ma anche il fatto che fosse un importante progetto di cui io ero già a conoscenza e ho avuto modo di lavorarci durante gli anni universitari e poi… è sempre un piacere vedere un’opera di questo genere nella propria città che cambierà il suo volto e sarà un progetto molto interessante!
Estefany: Martina, purtroppo le donne in edilizia rappresentano la minoranza. Pensi che questo aspetto per te possa rappresentare un limite nella tua carriera lavorativa (anche in futuro)?
Martina: Io spero di no… Al momento io mi reputo molto fortunata: sono laureata da meno di un anno e ho già avuto modo di fare tre esperienze lavorative diverse. Non mi sono mai sentita in qualche modo ostacolata. Io penso che le donne debbano essere le prime a vedersi in un determinato ruolo perché spesso i limiti nascono da loro stesse…da noi stesse che ci sentiamo inadeguate e, al tempo stesso, gli altri ci vedranno inadeguate. Quindi penso che una donna si debba sentire al pari di un uomo in qualunque cosa e se le piace l’esperienza di cantiere perché non provarci?
Estefany: Martina, ti ringrazio per questa intervista e per queste parole! Ti ringrazio per averci dedicato il tuo tempo. Sono molto contenta di aver contribuito, anche se in minima parte, nel tuo inserimento in questo cantiere molto importante.
Martina: Grazie a te per questa intervista e grazie a voi per avermi inserito in questo bellissimo progetto!
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