Coaching e Mentoring. Un valore aggiunto per la tua impresa e i Cantieri dell’Edilizia

Sicuramente avrai già sentito parlare di Mentoring e Coaching ma ti sei mai chiesto le differenze tra le due figure? Entrambe hanno a cuore lo sviluppo e la crescita della persona aiutandola ad acquisire gli strumenti essenziali da utilizzare nel suo percorso di crescita professionale, l’obiettivo è in comune ma cambia la strategia per raggiungerlo. 

In questo articolo analizzeremo i punti di forza del Mentor e del Coach e il ruolo fondamentale che hanno nello sviluppo di competenze e conoscenze nel settore dell’Edilizia e delle Costruzioni

Il ruolo del Mentor nel processo di crescita del lavoratore Edile

Iniziamo dal dare una definizione, il mentoring è l’attività di formazione aziendale effettuata affiancando lavoratori più esperti a quelli appena assunti.

Lo funzione del mentor è trasmettere al mentee la sua esperienza e profonda conoscenza del settore.
Il percorso è basato sullo scambio di opinioni, idee, indicazioni e consigli che permettono di accelerare la crescita, la visione di alternative e l’acquisizione di conoscenze e competenze da parte dell’allievo nell’area di sviluppo personale e professionale.

Facciamo un esempio

Immaginiamo un giovane lavoratore alle prime armi in cantiere, ricco di attitudini ma con poca esperienza sul campo. Il processo di Mentoring consiste nell’affiancare al giovane una figura con pluriennale esperienza in cantiere che proporrà tecniche e strategie finalizzate al miglioramento e alla crescita della risorsa.

Le caratteristiche che ogni mentore dovrebbe possedere 

E’ sufficiente la sola esperienza professionale al buon mentore? Assolutamente no. La padronanza del settore è per forza di cose essenziale per questa funzione ma deve essere abbinata a determinate caratteristiche personali. Vediamo quali.

Innanzitutto il mentore deve essere una persona empatica e possedere una eccellente capacità di ascolto, di pari importanza deve avere un’ottima autostima e buoni doti di leadership. In secondo luogo deve essere in grado di trovare rapidamente soluzioni ai problemi e adattabile al cambiamento.

Tutto questo perché è necessario che il mentore stesso costruisca un rapporto con il proprio allievo al fine di aiutarlo al meglio tramite delle proposte più semplici ma allo stesso tempo vincenti e funzionali.

La funzione del Coach e cosa lo differenzia dal mentor

Il coach mira al rafforzamento e miglioramento di alcune caratteristiche della persona, senza imporre idee o determinati progetti. Non deve necessariamente essere un esperto della materia o dell’argomento affrontato nel percorso di coaching, egli è l’esperto del processo per supportare l’allievo a raggiungere il suo obiettivo. Il suo compito è quello di far crescere la consapevolezza di sé massimizzando il potenziale del suo allievo.

Facciamo un esempio

Immaginiamo un grande cantiere dell’edilizia, ogni risorsa ha il suo ruolo, il capo cantiere ha una funzione più strategica, il tecnico un ruolo più operativo e i manovali invece attività più pratiche. Come può essere di aiuto il coach?

Il coach ha il compito di sprigionare le qualità delle differenti risorse aiutandole a spingersi al massimo delle proprie capacità e a raggiungere la miglior performance sia in ambito lavorativo che personale. Il lavoro si sviluppa soprattutto attivando le motivazioni individuali della persona, incoraggiando e stimolando lo sviluppo delle potenzialità bloccate.

Possiamo quindi affermare che il coach è l’esperto del processo per supportare il coachee a raggiungere il suo obiettivo, il mentor invece guida il mentee nel suo sviluppo personale e professionale. 

Le Qualità professionali e personali essenziali alla figura del coach 

Come abbiamo visto non è fondamentale che il coach abbia esperienza pluriennale sul campo, è invece tassativo per questo ruolo possedere la consapevolezza e l’autostima giusta per insegnare le strategie apprese nel corso del tempo così come i propri insegnamenti.

Il coach stesso deve in primis accettare le proprie responsabilità, in modo da essere professionale e saper insegnare nel modo adatto chi lo affianca.

La professionalità di questa figura si basa principalmente sul fatto che il rapporto che vi è tra il coach e il suo o i suoi allievi è alla pari: il primo deve elaborare le strategie adatte al secondo, in modo da arrivare facilmente agli obiettivi prefissati.

Mentoring o Coaching, cosa scegliere? Dipende dalle esigenze

Hai bisogno del Mentoring se

  • Stai cercando di sviluppare i tuoi collaboratori per rimuovere le barriere che ostacolano il loro successo.
  • Hai esigenza di formare in modo più completo i tuoi dipendenti senza limitarsi all’acquisizione di specifiche competenze ma valorizzando il valore intrinseco alla persona.
  • La tua azienda ha necessità di sviluppare i suoi leader in ottica di ampliamenti o cambi ai vertici dell’organizzazione.

Hai bisogno del Coaching se

  • La tua impresa ha lavoratori ricchi di talento che non soddisfano le aspettative o più semplicemente vuoi aumentare le performance.
  • Stai introducendo nella tua azienda nuovi sistemi o programmi
  • Uno o più manager hanno bisogno di assistenza per acquisire nuove abilità o responsabilità aggiuntive.

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