Storie di cantiere – Giovani e obiettivi

I giovani hanno smesso di appassionarsi ai cantieri? sono interessati solo allo stipendio oppure i problemi sono altri? 

Abbiamo parlato con un partecipante all’Executive Master per il management delle costruzioni organizzato da geoJOB recruitment in collaborazione con Romeo Safety Italia e gli abbiamo chiesto il suo parere. 

Premesso che la carenza di lavoro degli ultimi 15 anni hanno allontanato i giovani dall’edilizia e fatto cambiare mestiere a tanti operai, oggi gran parte degli operai specializzati sono pochi, impegnati e avanti con gli anni. 

Per loro non è semplice seguire i ragazzi, insegnargli il mestiere e contemporaneamente trasmettergli la passione e la visione che ti aiuta a superare le fatiche e le difficoltà che giornalmente scandiscono le giornate di cantiere.

Tutto questo si ripercuote per i ragazzi in una scarsa motivazione che (secondo loro) va colmata con stipendi più alti. 

La verità, secondo chi lavora in cantiere, è che non c’è stipendio che possa darti la spinta giornaliera. Bisogna abbracciare la filosofia del costruttore di sogni, ne avevamo parlato qualche tempo fa nel nostro blog. 

Vittorio Massimo Borgo, amministratore e fondatore di geoJOB dice: “Lavorare per un grande cantiere significa sognare, immaginando sin dall’inizio quello che sarà l’opera completata”

Ecco l’intervista 

La vita ci riserva sempre delle sorprese…

La vita ci riserva sempre delle sorprese, soprattutto sul lavoro.

Oggi vi parliamo della storia di Mohammed Ali, un ragazzo di 26 anni scappato, a bordo di un barcone, dal Libano, a causa della guerra che ancora oggi affligge il Paese.

Dopo un viaggio disperato e pericoloso sbarca a Lampedusa e da lì, con mezzi di fortuna, arriva a Milano. Spesso, in una grande metropoli come Milano, si fa molta fatica a farsi strada, soprattutto se sei un immigrato. Nonostante ciò, Mohammed vuole provarci! Si propone per tanti piccoli lavori per guadagnare qualcosa, sacrificandosi, e non poco, per tirare avanti. Nonostante l’impegno, nessuno dei suoi datori di lavoro è disposto a fare un contratto “serio” al ragazzo, un po’ per via del suo permesso non regolare un po’ per i soliti pregiudizi che riguardano gli extracomunitari.

Un mattina, in quello che sarebbe dovuto essere il suo ultimo giorno di lavoro presso il mercato di quartiere, un uomo, nota Mohammed, la sua voglia di fare, di imparare e di integrarsi il più possibile, osservando con piacere la cordialità che ha nei confronti dei clienti. Così si avvicina e gli parla…

Com’è finita la storia?

Mohammed ora lavora per una grossa ditta del settore edile, con un lavoro stabile e con il permesso di soggiorno regolare. Il suo datore di lavoro ha fatto di tutto per fornirgli tutto il necessario per il lavoro, creando anche le condizioni giuste per metterlo a suo agio ed esprime la sua cultura e la sua religione. Ad esempio, ha concesso a ragazzo il permesso di pregare liberamente durante le ore di lavoro ed ha inserito nella mensa di lavoro l’alternativa alla carne di maiale, vietata dall’Islam.

Ora Mohammed è diventato un Capo Cantiere affermato e, recentemente, ha portato in Italia tutta la sua famiglia facendola stabilire a Milano in un grazioso appartamento!

Come visto, a volte basta poco per aiutare qualcuno, anche solo alzare lo sguardo come ha fatto quest’uomo con Mohammed.

Inviaci una e-mail a info@geojob.it e raccontaci anche tu un’esperienza o un episodio vissuto tra i cantieri. Siamo appassionati di questi racconti e pubblicheremo ben volentieri anche la tua storia.

geoJOB valorizza le persone e crea opportunità! Iscriviti al nostro portale e rimani aggiornato sulle offerte di lavoro in linea con le TUE competenze. Ecco il link: https://apply.geojob.it/

Storie di cantiere #4

L’EROISMO DELLA QUOTIDIANITA’

UNA VITA DI LAVORO E SACRIFICIO

Quando trascorri un’intera vita lavorativa lontano da casa, il pensiero che sostiene le tue lunghe giornate è proprio quello della famiglia da cui vuoi tornare. Cominci il fatidico lunedì non vedendo l’ora che arrivi il venerdì… Se sei fortunato quello della stessa settimana, ma più frequentemente della settimana successiva.

Sì, perché nella maggior parte dei casi, fai parte dell’esercito di lavoratori che viene dal Sud e che per mantenere la famiglia ha scelto un lavoro a centinaia di chilometri lontano da casa.

Così passano le settimane e via via i mesi, poi interi anni.

Nel frattempo, i figli crescono e, come direbbe De Gregori “Le mamme imbiancano”!

È un lavoro spesso usurante, ma che, costruito mattone dopo mattone, ha fatto di te il professionista che sei e di cui tutti sono orgogliosi. Quello che si dice “eroe” del lavoro, un lavoro svolto con dedizione, pazienza, impegno e sacrificio.

Poi ti accorgi che sono passati 30 anni e stringi i denti perché in fondo ne mancano pochi all’agognata pensione. Cominci a sognare cosa farai quando sarai a casa, dedicandoti finalmente ai tuoi hobby e a quello che hai rimandato per anni. Questi i desideri.

Ma che dire di fronte ad un destino balordo che in un attimo ti porta via la vita, i sogni e i progetti? Un destino che ti strappa agli affetti più cari, lasciando un vuoto incolmabile nella tua famiglia, nei tanti compagni di lavoro con cui hai condiviso questi lunghi anni, nella comunità del tuo piccolo paese.

Questa una delle tante storie di cantiere purtroppo senza un lieto fine.

Questa la storia di Carmine Ierardi, assistente di cantiere che da Pagliarelle, in provincia di Crotone, ha lavorato soprattutto al Nord Italia e in Svizzera.

Pensare che soltanto nel maggio 2019, Carmine rispondeva con orgoglio ad un’intervista per il programma di Rai 2 “Viaggio nell’Italia del Giro” sullo scavo della Galleria del Brennero. 230Km di ferrovia che attraverserà il Brennero e che, una volta ultimata, costituirà la più lunga galleria ferroviaria del mondo. Uno dei tanti fiori all’occhiello dell’edilizia Made in Italy. Carmine vi ha lavorato, ma non la vedrà mai realizzata.

Un malore lo ha strappato alla vita.

A lui e ai tanti che con serietà e professionalità svolgono i loro lavoro, spesso lontani da casa, va la nostra riconoscenza e il nostro affetto. L’Italia è fatta proprio di tutti questi eroi del quotidiano.

 

Carmine Ierardi

Inviaci una e-mail a info@geojob.it e raccontaci un’esperienza o un episodio vissuto tra i cantieri. Siamo appassionati di questi racconti e pubblicheremo ben volentieri anche la tua storia.