Intelligenza Artificiale e lavoro: da oggi è obbligatoria l’informativa ai dipendenti

Nel settore delle costruzioni, l’intelligenza artificiale sta entrando in modo sempre più diffuso in ogni fase del lavoro:

  • agli uffici tecnici, dove modelli generativi producono testi, immagini, render e simulazioni di progetto.
  • dagli uffici amministrativi, che utilizzano sistemi AI per analizzare dati, gestire statistiche o ottimizzare i processi di selezione del personale,

La nuova legge n. 132 del 23 settembre 2025 promuove un utilizzo corretto, trasparente e responsabile dell’intelligenza artificiale, volto a coglierne le opportunità. L’intento è quella di garantire la vigilanza sui rischi economici e sociali e sull’impatto sui diritti fondamentali dell’intelligenza artificiale. È entrata in vigore dal 10 ottobre e considerato che l’utilizzo di queste nuove tecnologie richiede maggiore trasparenza, ogni azienda che impiega sistemi di intelligenza artificiale nei rapporti di lavoro — anche solo per supportare decisioni o attività operative — è ora tenuta a informare per iscritto i lavoratori e le rappresentanze sindacali.

L’obiettivo è garantire che l’Intelligenza Artificiale (AI) venga impiegata per migliorare la qualità del lavoro e la sicurezza dei dati, non per sostituire la competenza umana o introdurre rischi di discriminazione.

L’obbligo di informativa

L’articolo 11 della legge stabilisce che datori di lavoro e committenti devono informare per iscritto i propri dipendenti e le rappresentanze sindacali quando impiegano sistemi di intelligenza artificiale:

  • nei processi di assunzione,
  • nell’assegnazione di mansioni e compiti,
  • nel monitoraggio o nella valutazione delle prestazioni.

Cosa deve contenere l’informativa

Le aziende dovranno indicare in modo chiaro:

  • su quali aspetti del rapporto di lavoro incide l’AI;
  • gli scopi e la logica di funzionamento dei sistemi;
  • le categorie di dati utilizzati e i parametri di valutazione;
  • i meccanismi di controllo e correzione;
  • il livello di accuratezza, robustezza e cybersicurezza;
  • i possibili impatti discriminatori.

I lavoratori potranno chiedere maggiori informazioni, che il datore di lavoro dovrà fornire entro 30 giorni.
L’informativa va consegnata prima dell’inizio dell’attività lavorativa e conservata per 5 anni dopo la cessazione del rapporto.

Aggiornamenti e scadenze

Ogni modifica ai sistemi o alle informazioni fornite deve essere comunicata per iscritto con almeno 24 ore di preavviso.
La norma, al momento, non prevede sanzioni specifiche, ma il rispetto dell’obbligo informativo è essenziale per evitare contenziosi e garantire trasparenza nei processi automatizzati.

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