L’edilizia italiana si prepara al futuro

Ecco le prossime Fiere in Italia e all’estero per l’Autunno 2023

Le fiere edilizie rappresentano un momento cruciale per gli operatori del settore, dove possono scoprire le ultime novità, stabilire contatti con colleghi e clienti, e ottenere ispirazione per progetti futuri. È il momento ideale per riunire le menti creative, i professionisti dell’edilizia e le aziende del settore per esplorare le ultime innovazioni, condividere le migliori pratiche e creare connessioni significative

Proponiamo le prossime fiere in partenza per la fine dell’anno e l’inizio del 2024 e che attireranno l’attenzione di professionisti e appassionati del settore.

#Edilizia2023 #InnovazioneNelCostruire #Networking #FiereAutunno2023

Geofluid – 13 – 16 settembre 2023 (https://www.geofluid.it/)

Luogo: Piacenza Expo, Piacenza, Italia

Geofluid è una delle fiere più importanti in Europa dedicate alla geotecnica e alla perforazione. L’evento presenta una vasta gamma di attrezzature, tecnologie e servizi per le operazioni di perforazione e geotecnica. È una piattaforma ideale per chi è interessato a esplorare le ultime innovazioni nel campo della geotecnica e delle fondazioni.

La geotecnica svolge un ruolo cruciale nell’industria dell’edilizia, poiché si concentra sulla comprensione e sulla gestione del comportamento del terreno. Le fiere dedicate alla geotecnica forniscono un’importante piattaforma per scambiare conoscenze, esplorare tecnologie avanzate e stabilire connessioni tra professionisti del settore. Le fiere dedicate alla geotecnica, pertanto, per l’edilizia rappresentano un’opportunità preziosa per gli esperti del settore e per chiunque sia coinvolto nella progettazione e nella costruzione di infrastrutture. Questi eventi offrono una panoramica delle ultime tecnologie, delle migliori pratiche e delle sfide che il settore sta affrontando. Partecipare a queste fiere può contribuire a migliorare la comprensione e l’efficacia delle soluzioni geotecniche, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione e la sostenibilità nell’edilizia.

IABSE Congress 20-22 settembre 2023 (https://iabse.org/NewDelhi2023)

Luogo: Evento internazionale – New Delhi, India

L’International Association for Bridge and Structural Engineering (IABSE) organizza un congresso annuale che riunisce esperti in ingegneria civile, strutture e ponti. Questo evento offre un forum per la condivisione delle ultime ricerche e per discutere le sfide globali legate all’ingegneria delle infrastrutture.

Partecipare a queste fiere sull’ingegneria civile rappresenta un’opportunità unica per rimanere aggiornati sulle innovazioni tecnologiche, le migliori pratiche e le sfide emergenti nel settore. Gli ingegneri civili, i professionisti dell’edilizia e le aziende di costruzione possono beneficiare enormemente da questi eventi, contribuendo allo sviluppo sostenibile e all’innovazione nell’ambito delle infrastrutture e dell’ingegneria civile.

Marmomac – 26 – 29 settembre 2023 (https://www.marmomac.com/)

Luogo: VeronaFiere, Verona, Italia

Marmomac è un evento unico dedicato all’utilizzo del marmo e delle pietre naturali nell’architettura edile e nel design. Gli architetti e i designer possono esplorare una vasta gamma di materiali, scoprire le ultime tendenze nel settore e apprendere come integrare pietre naturali nei loro progetti.

Saie – Bologna International Exhibition –  26-29 Ottobre 2023 (https://www.saiebologna.it/it/)

Luogo: Bologna Fiere, Bologna

La Saie è uno degli eventi edilizi più importanti in Italia, con una lunga storia di innovazione nel settore. La fiera offre un’ampia panoramica delle ultime tendenze in edilizia, architettura, design e tecnologia. Oltre alle esposizioni, la Saie ospita seminari e workshop tenuti da esperti del settore, offrendo opportunità uniche di formazione e networking.

ArchiTech@work – 8 – 9 novembre 2023 (https://milan.architectatwork.it/)

Luogo: Milano

ArchiTech Gallery è un evento itinerante che esplora l’intersezione tra architettura, tecnologia e arte. Questa fiera offre una visione unica dell’edilizia del futuro, con una particolare attenzione alle soluzioni tecnologiche all’avanguardia e all’arte applicata all’architettura.

MADE Expo – 15-18 novembre 2023 (https://www.madeexpo.it/made-expo/me2023.html)

Luogo: Milano Fiera, Milano

La MADE Expo è un appuntamento imperdibile per coloro che sono interessati al mondo dell’architettura, dell’edilizia e del design. Questa fiera si distingue per la sua enfasi sulla sostenibilità, con un’ampia gamma di prodotti e soluzioni ecocompatibili. La MADE Expo è anche un’ottima occasione per scoprire nuovi materiali, tecnologie innovative e per discutere le sfide future del settore.

Klimahouse – 31 gennaio – 3 febbraio 2024 (https://www.fierabolzano.it/it/klimahouse/home)

Luogo: Fiera Bolzano

Klimahouse informa con un programma eventi con oltre 100 appuntamenti in quattro giorni. Klimahouse innova, dando ampio spazio all’innovazione e alle giovani imprese. Klimahouse connette – tutti coloro che credono nel costruire bene per vivere bene. 

EdilExpoRoma 2024 – 15-19 maggio 2024 (https://edilexporoma.it/)

Luogo: Fiera di Roma, Roma

L’EdilExpoRoma è una fiera dell’edilizia e per l’edilizia. Presso il Polo di Roma di danno appuntamento 400 espositori per 700 brand nazionali e internazionali che abbracciano a 360° tutto ciò che vuol dire costruire e abitare. Un format innovativo e funzionale che raggruppa le varie categorie merceologiche che compongono il mondo dell’edilizia e dell’abitare in aree espositive tematiche dai contorni ben definiti ma complementari tra loro: dalla progettazione alla realizzazione, passando per i materiali e all’arredamento degli interni e degli esterni, gli Espositori saranno inseriti nel contesto a loro più congeniale in base alle specifiche esigenze aziendali e di mercato. Inoltre gli stessi Espositori, ma anche Professionisti e Associazioni di categoria, avranno la possibilità di promuovere seminari tecnici, convegni e corsi di formazione attraverso l’uso di sale conferenze attrezzate e modulabili.

DFI Annual Conference 7 – 10 ottobre 2024 (https://www.dfi.org/annual2024)

Luogo: Evento internazionale Aurora, Colorado

La Deep Foundations Institute (DFI) organizza una conferenza annuale che attrae esperti della geotecnica e delle fondazioni da tutto il mondo. L’evento copre una vasta gamma di argomenti, tra cui palificate, pali, micropali e altre tecnologie di fondazione profonda.

SaMoTer – Salone Internazionale delle Macchine Movimento Terra (https://www.samoter.it/it/samoter-il-cuore-delle-macchine-costruzioni-batte-italia)

Data: 6 – 9 maggio 2026

Luogo: Veronafiere, Verona, Italia

SaMoTer è una delle fiere più importanti in Europa per le macchine da movimento terra e per l’ingegneria civile. L’evento attrae un vasto pubblico, tra cui operatori del settore, costruttori, e professionisti della costruzione, offrendo un’ampia panoramica delle ultime innovazioni in attrezzature e macchinari per il settore edile.

Le prossime fiere per l’edilizia promettono di essere eventi emozionanti e informativi per chiunque sia coinvolto nel settore.

Non perdete l’occasione di fare networking e di partecipare e contribuire al progresso del settore edile del nostro paese.

geoJOB Recruitment sarà sempre al centro del processo di innovazione e ricerca perché riteniamo che la “persona” è sempre al centro del progresso tecnologico.

Lavoro e vacanze: la cultura del lavoro oggi.

La cultura del lavoro e il modo in cui le vacanze vengono affrontate all’interno di un’organizzazione sono aspetti cruciali per il benessere dei dipendenti contribuendo indirettamente al successo complessivo dell’azienda. 

Una cultura del lavoro positiva e un atteggiamento sano verso le vacanze possono contribuire a migliorare la produttività, la soddisfazione dei dipendenti e la coesione dell’intero team di lavoro. 

Gli psicologi del lavoro al giorno d’oggi hanno evidenziato un notevole progresso e cambio di rotta rispetto alla cultura del lavoro fino a qualche anno fa, tra cui:

1.Equilibrio tra vita lavorativa e personale: 

Una cultura del lavoro sana dovrebbe incoraggiare un equilibrio tra vita professionale e personale. I dipendenti dovrebbero sentirsi sostenuti nell’organizzare le proprie vacanze in modo da poter trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici, e dedicarsi a interessi personali.

2.Flessibilità:

 Una cultura del lavoro aperta alla flessibilità può aiutare i dipendenti a trarre il massimo beneficio dalle vacanze. Consentire orari di lavoro flessibili o offrire la possibilità di lavorare da remoto può permettere ai dipendenti di organizzare le loro vacanze in modo più conveniente.

3.Promuovere l’importanza delle vacanze: 

Le aziende dovrebbero sottolineare l’importanza delle vacanze per il benessere fisico e mentale dei dipendenti. Promuovere una cultura che riconosce i benefici delle vacanze può incoraggiare i dipendenti a prendersi del tempo libero quando ne hanno bisogno e consentire un sano recupero fisiologico.

4.Evitare la cultura dell’eccesso di lavoro: 

Una cultura aziendale che enfatizza l’eccesso di lavoro e la mancanza di vacanze può portare a burnout e a una diminuzione della produttività nel lungo termine. Gli incentivi per prendersi del tempo libero e ricaricare le energie possono aiutare a migliorare la qualità del lavoro e la soddisfazione dei dipendenti.

5.Riposo e recupero: 

Le vacanze dovrebbero essere viste come un’opportunità per il riposo e il recupero, consentendo ai dipendenti di tornare al lavoro con una mente più fresca e idee innovative.

6.Esempio dalla leadership: 

Una cultura aziendale che valorizza le vacanze deve essere sostenuta anche dalla leadership. Se i dirigenti prendono regolarmente delle vacanze e incoraggiano i dipendenti a fare lo stesso, questo invierà un potente messaggio sull’importanza del bilancio tra lavoro e vita privata.

In sintesi, una cultura del lavoro che valorizza le vacanze come momento di recupero e rigenerazione contribuisce al benessere dei dipendenti e a una maggiore produttività complessiva. Le aziende che hanno deciso di promuovere una mentalità di equilibrio tra vita lavorativa e personale possono beneficiare di dipendenti più soddisfatti, impegnati e motivati nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.

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L’era degli edifici intelligenti

L’era degli edifici intelligenti rappresenta una tendenza crescente nell’ambito dell’architettura e dell’edilizia, in cui le tecnologie digitali vengono integrate negli edifici per rendere l’ambiente più efficiente, sicuro, sostenibile e confortevole per gli occupanti.
Grazie all’interconnessione dei dispositivi, gli edifici intelligenti utilizzano una vasta gamma di sistemi connessi che raccolgono, analizzano e utilizzano dati in tempo reale al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse, migliorare la gestione dell’energia e aumentare la sicurezza degli edifici stessi al fine, appunto, di migliorare l’esperienza degli occupanti. 

Che vantaggi si hanno con un edificio intelligente?

Gli edifici intelligenti utilizzano tecnologie innovative per monitorare, controllare e ottimizzare una serie di aspetti interni, come l’illuminazione, la temperatura, la sicurezza e l’efficienza energetica. Grazie ai dati raccolti nel lungo periodo, si possono ottenere informazioni impensabili fino a poco tempo fa, come micromovimenti delle strutture, o il deterioramento dei materiali. 
Tutta questa tecnologia offre una serie di vantaggi sia per gli occupanti che per i gestori degli edifici.
Uno dei principali è il comfort migliorato per gli occupanti. I sistemi di automazione rendono possibile la regolazione dell’illuminazione, della climatizzazione e della qualità dell’aria in base alle preferenze individuali, creando un ambiente personalizzato, piacevole e senza sprechi. 

Efficienza e riduzione degli sprechi

L’efficienza energetica è un’altra caratteristica chiave di questi edifici. I sensori integrati raccolgono dati in tempo reale sull’utilizzo energetico e li analizzano per identificare opportunità di risparmio. 
I sistemi di illuminazione possono adattarsi automaticamente alla presenza di persone o alla luce naturale, riducendo il consumo. I dispositivi possono anche rilevare anomalie e avviare interventi di manutenzione preventiva.

Sicurezza

Gli aspetti legati alla sicurezza svolgono un ruolo cruciale negli edifici intelligenti. Con i sistemi di sorveglianza avanzati, i sensori di rilevamento dei fumi e gli allarmi connessi, è possibile monitorare costantemente l’edificio e rispondere prontamente a situazioni di emergenza.

Sostenibilità ambientale

La gestione ottimizzata dell’energia, l’integrazione di fonti rinnovabili e l’analisi dei dati, possono ridurre l’impatto ambientale degli edifici e delle famiglie che li vivono. La connettività permette di monitorare e ottimizzare il consumo energetico, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza globale.

L’era degli edifici intelligenti rappresenta una grande opportunità per il settore dell’edilizia. 

L’obiettivo finale degli edifici intelligenti è quello di creare ambienti costruiti più sostenibili, che riducano l’impatto ambientale, migliorino il benessere degli occupanti e contribuiscano alla lotta al cambiamento climatico.

Tuttavia, per adottare appieno queste soluzioni, è necessario investire nella formazione e nella collaborazione tra gli attori del settore. Abbiamo bisogno della creatività di Architetti, ingegneri, costruttori e fornitori di nuove tecnologie affinchè possano lavorare insieme per integrare la connettività e i sistemi intelligenti nella progettazione e nella costruzione degli edifici.

Smart Building: gli esempi più interessanti di edifici intelligenti nel mondo

  • THE EDGE (AMSTERDAM, OLANDA)
  • THE CRYSTAL (LONDRA, UK)
  • DUKE ENERGY CENTER (CHARLOTTE, NC, USA)
  • BURJ KHALIFA (DUBAI, EMIRATI ARABI)
  • GLUMAC (SHANGHAI, CINA)
  • IL FUTURO DEGLI SMART BUILDING.

Gestione Strategica delle Risorse Umane: Affrontare la Sfida del Reclutamento nel Settore Edile

Il settore edile sta affrontando una sfida crescente: la difficoltà di trovare personale qualificato. Questo problema è esasperato dall’alternarsi di periodi di calma piatta e altri periodi in cui le persone sembrano non bastare mai. Ma come possono le imprese edili affrontare questa sfida e garantire un futuro sostenibile?

Siamo convinti che la risposta a questa domanda sia la gestione strategica delle risorse umane.

1. Coltivare le proprie risorse

Innanzitutto, le imprese devono guardare all’interno. La formazione e lo sviluppo dei dipendenti attuali non solo migliora le competenze e la produttività, ma può anche aumentare la lealtà e la ritenzione del personale. 
Investire nel proprio personale significa costruire una squadra forte e resiliente, pronta ad affrontare le sfide future.

2. Guardare al futuro

Con la ripresa repentina dei lavori (soprattutto nel settore civile del 110%), il settore edile ha sofferto in questi ultimi anni la mancanza di maestranze qualificate e impiegati tecnici. Le imprese per far fronte all’intenso periodo di nuove opportunità che si stanno realizzando anche nel settore infrastrutturale, devono quindi avere un occhio puntato al futuro, lavorando con le istituzioni educative e promuovendo attivamente le carriere nel settore edile tra i giovani. 

Sviluppare un serbatoio di talenti può contribuire ad assicurare un afflusso continuo di nuovi candidati nel corso del tempo.

3. Attivare nuove ricerche di personale

Siamo convinti che le imprese debbano essere proattive nel cercare nuovi talenti. Questo significa non solo pubblicare offerte di lavoro, ma anche costruire relazioni con potenziali candidati e creare un’immagine positiva dell’azienda nel mercato del lavoro. 

La gestione strategica delle risorse umane è la chiave per affrontare la sfida del reclutamento nel settore edile. Spesso il quoziente tempo è fondamentale per chiudere a successo una ricerca e, siamo sempre più convinti che solo attraverso un efficace branding aziendale è fondamentale nell’attrarre nuovi talenti. La creazione di un’immagine aziendale forte e attraente può attirare l’attenzione dei professionisti talentuosi e influenzare la loro decisione di lavorare per la tua azienda. 

Questa attività la svolgono attivamente le Agenzie per il Lavoro che, con una attenta e minuziosa analisi della società, può offrire al candidato una valida opportunità di sviluppo di carriera o affiancare le giovani leve ad entrare nel mondo del lavoro favorendo, appunto, l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

Il Bivio di carriera: Grande impresa (grandi cantieri) o piccola impresa (piccoli cantieri)?

Per un tecnico nel campo dell’edilizia arriva un momento cruciale nella propria carriera. Il momento di cercare lavoro in una nuova impresa.

La scelta tra lavorare per una grande impresa o una piccola impresa dipende da una serie di fattori personali e delle tue preferenze. Ecco alcuni pro e contro di entrambe le opzioni per aiutarti a prendere una decisione:

Lavorare per una grande impresa:

🔝PRO:

  • Risorse e stabilità finanziaria: Le grandi imprese di solito hanno risorse finanziarie più consistenti e stabili, il che può tradursi in una maggiore sicurezza lavorativa e opportunità di crescita.
  • Strutture e processi stabiliti: Le grandi imprese spesso hanno strutture organizzative solide e processi ben definiti, il che può fornire un ambiente di lavoro più strutturato e chiaro.
  • 🤝Networking: Nei grandi cantieri gira un grande numero di professionisti, e questo offre grandi opportunità per costruire relazioni significative che potrebbero aprire altre porte nel futuro
  • Ampie opportunità di carriera: Le grandi imprese offrono spesso una vasta gamma di ruoli e opportunità di carriera interne, consentendo la possibilità di avanzare all’interno dell’azienda stessa.

⛔ CONTRO:

  • Gerarchia eccessiva: Le grandi imprese possono essere caratterizzate da una gerarchia più rigida, che potrebbe rallentare la presa di decisioni e limitare l’autonomia dei dipendenti.
  • Maggiore competizione interna: In un’impresa di grandi dimensioni, la concorrenza per l’avanzamento di carriera potrebbe essere più acuta, poiché ci sono più dipendenti che aspirano alle stesse opportunità.
  • Specializzazione e focalizzazione limitata: In alcuni casi, le grandi imprese possono richiedere una maggiore specializzazione in un’area specifica, riducendo la flessibilità e la diversità delle tue responsabilità lavorative.

Lavorare per una piccola impresa:

🔝PRO:

  • Flessibilità e autonomia: Le piccole imprese spesso offrono un ambiente di lavoro più flessibile, consentendo ai dipendenti di assumere ruoli multipli e di contribuire in diversi settori.
  • Decisioni più veloci: Le piccole imprese di solito hanno una struttura decisionale più snella, il che significa che le decisioni possono essere prese più rapidamente senza dover superare molte gerarchie.
  • Esperienza più varia: In una piccola impresa, potresti avere l’opportunità di svolgere una vasta gamma di compiti e responsabilità, che potrebbero ampliare le tue competenze e conoscenze.

⛔ CONTRO:

  1. Risorse limitate: Le piccole imprese potrebbero avere risorse finanziarie più limitate rispetto alle grandi aziende, il che potrebbe influire sulla stabilità finanziaria dell’azienda e, di conseguenza, sulla tua sicurezza lavorativa.
  2. Opportunità di carriera limitate: A causa delle dimensioni ridotte e dei progetti di modeste dimensioni, le piccole imprese potrebbero offrire meno opportunità di crescita professionale.
  3. Instabilità finanziaria: Poiché le piccole imprese possono essere più soggette a fluttuazioni economiche, potresti essere esposto a un maggiore rischio di instabilità lavorativa in caso di difficoltà finanziarie.

In ultima analisi è importante valutare i tuoi obiettivi personali, le tue preferenze lavorative e la tua situazione attuale prima di prendere una decisione. Se sei alla ricerca di stabilità finanziaria e opportunità di crescita definite, potresti essere più incline a lavorare per una grande impresa. Se invece apprezzi la flessibilità, l’autonomia e la possibilità di assumere diverse responsabilità, potresti preferire una piccola impresa.

Ricorda che ogni esperienza lavorativa è unica e dipenderà anche dall’azienda specifica in cui ti trovi. È importante fare una ricerca accurata sulle imprese che stai considerando, valutando la cultura aziendale, le opportunità di sviluppo e le prospettive di crescita. Inoltre, prendi in considerazione la tua esperienza, le tue competenze e i tuoi obiettivi a lungo termine per capire quale ambiente lavorativo si adatta meglio alle tue esigenze.

Non esiste una risposta giusta o sbagliata in questa scelta; quindi, rifletti attentamente sui pro e contro e cerca di capire quale opzione sia più allineata alle tue priorità e aspirazioni professionali.

Che tu preferisca la grandezza e l’audacia di un grande impresa o piccola che sia, in #Geojob Recruitment abbiamo le opportunità giuste per te! 🌐

Contattaci per scoprire le posizioni aperte nel mondo dell’edilizia, delle infrastrutture, della geotecnica e delle costruzioni. 

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Il BIM in Italia: Il punto della situazione su diffusione e adozione

Il BIM in Italia: il punto della situazione su diffusione e adozione

Nell’ambito dell’industria delle costruzioni, l’adozione del BIM, Building Information Modeling (BIM) sta rivoluzionando i processi progettuali e costruttivi a livello globale. In questo articolo abbiamo voluto esplorare la situazione attuale dell’implementazione del BIM in Italia, uno dei Paesi europei che sta mettendo in campo notevoli sforzi per integrare al meglio questa metodologia. Il BIM, infatti, rappresenta un passo fondamentale verso la digitalizzazione del settore edile, promettendo un significativo aumento dell’efficienza, della qualità e della sostenibilità nel campo delle costruzioni. 

La situazione in Europa

Il Regno Unito è da sempre stato un punto di riferimento per l’adozione del BIM a livello europeo, ma ora il gap con gli altri Paesi si sta progressivamente riducendo. 
Nel 2022 PlanRadar ha promosso una ricerca per esaminare l’adozione del BIM in diversi mercati europei, analizzando vari aspetti come le motivazioni per la sua implementazione, l’atteggiamento dei professionisti del settore delle costruzioni, le misure governative per renderlo obbligatorio e le previsioni di crescita futura.

Il Regno Unito mantiene una solida leadership, con il più alto numero di imprese di costruzione che adottano il BIM di livello 2 o superiore. 

In Germania, il 70% delle imprese edili utilizza il BIM a diversi livelli, sebbene principalmente in fase di progettazione. 

La Francia mostra un tasso di adozione in crescita, con il 35% degli sviluppatori immobiliari che utilizzano il BIM, nonostante l’assenza di uno specifico standard normativo. 

L’Austria, invece, ha definito i propri standard BIM avanzati, con l’adozione da parte del 20% delle piccole e medie imprese di costruzione. 

Infine, la Polonia ha visto un notevole incremento nell’uso del BIM, con il 43% degli sviluppatori immobiliari che lo adottano, nonostante la mancanza di protocolli obbligatori.

La situazione Italiana

L’implementazione del BIM rappresenta una rivoluzione nell’approccio ai progetti di costruzione. Questo modello basato su dati digitali consente di gestire tutte le fasi di un progetto edile, dall’ideazione alla realizzazione, fino al monitoraggio post-consegna (Campo sul quale si sta concentrando sempre più attenzione). 

Per i grandi cantieri internazionali, il BIM è ormai uno standard, mentre in Italia, nonostante un iniziale rallentamento, si assiste a una progressiva diffusione di questa metodologia.

In Italia, nonostante l’indubbio valore del BIM, la sua adozione è stata inizialmente lenta. Un report dell’OICE evidenzia come solo l’8% delle gare pubbliche per servizi di ingegneria e architettura richiedano l’uso del BIM. La scarsa consapevolezza di cosa significhi “lavorare in BIM” è un ulteriore ostacolo alla sua diffusione.

Negli ultimi mesi si sta assistendo a un progressivo cambio di rotta. Nuove figure professionali legate al BIM, come il BIM Manager, il BIM Coordinator, il BIM Specialist e il CDE Manager, stanno emergendo e la pubblicazione di norme specifiche relative a queste figure sta stimolando l’aggiornamento dei professionisti. 
Inoltre, l’incremento dei “bandi BIM” ,stimolato dai fondi PNRR, conferma che le Pubbliche Amministrazioni stanno abbracciando questa metodologia operativa.

Le sfide all’orizzonte

Nonostante le grandi opportunità per i professionisti e per il settore, rimangono da affrontare sfide significative. La frammentazione degli operatori, l’individualismo delle libere professioni, e la carenza di strumenti di gestione e di project management possono ostacolare l’adozione del BIM. Per superare queste sfide, è essenziale un impegno serio nell’organizzazione e nella formazione.

Un grande vantaggio nell’utilizzo di questa metodologia è dato dalla possibilità di lavorare e collaborare con imprese e progettisti da remoto. Questo permette alle imprese italiane e ai project Manager di gestire l’attuale carenza di figure professionali in Italia, collaborando con professionisti esteri.

In quali progetti è più indicato il BIM?

Nel settore si discute anche su quale tipo di progetti sia più adatto alla metodologia BIM: se i nuovi progetti (green field) o le opere esistenti.

Nonostante le iniziali perplessità, l’adozione del BIM sta mostrando il suo valore anche nella gestione di opere esistenti, grazie alla capacità di documentare con precisione lo stato di fatto e di pianificare interventi di restauro e risanamento.

Siamo sulla strada giusta, ma abbiamo tanto da fare.

Sebbene l’adozione del BIM in Italia stia incontrando alcuni ostacoli, siamo sulla giusta strada. Con la giusta formazione, organizzazione e consapevolezza, il BIM ha il potenziale per rivoluzionare il settore delle costruzioni nel nostro Paese.

Inoltre, mentre inizialmente l’adozione del BIM era vista come un modo per ridurre i costi, oggi l’attenzione si sta spostando sulla qualità del servizio offerto. Gli operatori del settore sono chiamati a dimostrare il valore aggiunto del BIM ai loro clienti, mostrando come questa metodologia possa migliorare l’efficienza, la precisione, l’interoperabilità e la sostenibilità dei loro progetti.

Cerchi lavoro nel settore dell’edilizia o hai bisogno di aiuto per cercare professionisti e operai specializzati? vai alla tua area dedicata: impresecandidato

GeoJOB si racconta, intervista a Vittorio

Abbiamo intervistato anche Vittorio Massimo Borgo. Recruiter e fondatore di geoJOB Recruitment Srl.

Ecco la sua intervista:

“Risorse umane”: significa solamente avere a che fare con colloqui e buste paghe? 

Occorre prima di tutto capire che le risorse umane sono il vero valore dell’azienda e ricondurre il ruolo dell’HR a colloqui ed elaborazione delle buste paga è molto riduttivo. Le risorse umane rappresentano un settore molto più ampio e complesso di quanto possa sembrare a prima vista.  Ma cosa sono le “Risorse Umane”? Sono un dipartimento all’interno delle aziende che gestisce tutto ciò che riguarda le persone che vi lavorano. Ciò include il reclutamento, selezione, assunzione, onboarding o benvenuto, formazione, promozione, buste paga, contratti e, aimè, anche i licenziamenti.

geojob team - esperti ricerca settore edile

Quale pensi sia la mansione più complessa di chi lavora nelle risorse umane?

Durante la mia carriera, ormai arrivata a oltre 40 anni di attività, ho ricoperto tutti i ruoli all’interno di una azienda. Ho iniziato a lavorare appena terminati gli studi all’interno dei cantieri, per poi trasferirmi in sede all’ufficio del personale ad elaborare i cedolini paga e successivamente alla gestione del personale per soddisfare le esigenze delle attività dei cantieri. Sono riuscito, nel tempo, a crescere professionalmente e che mi hanno portato a ricoprire il ruolo di Direttore delle Risorse Umane in società multinazionali che operavano sia in Italia che all’estero. Dal 2010 ha inizio la crisi di tutto il settore edile che ha portato alla chiusura di importanti aziende di costruzioni in Italia. La sostanziosa esperienza che avevo incamerato mi ha consentito di iniziare a svolgere l’attività di consulente Business Partner in aziende con settori dall’edilizia al metalmeccanico e farmaceutico. Nel 2018, terminato un Executive Master, riesco a realizzare il mio sogno di diventare imprenditore e fondo una start-up innovativa, la geoJOB Recruitment, Agenzia per il Lavoro per la ricerca e selezione di personale qualificato dedicata al solo settore dell’edilizia, costruzioni e ingegneria.

Quindi posso sicuramente sostenere di “averle viste tutte” e posso rispondere alla tua domanda.

In questi anni la funzione delle risorse umane è cambiata notevolmente, le strutture e i modelli di business fissi non sono più idonei a rispondere alle esigenze di un mercato in continuo cambiamento. Il periodo del Covid-19 ha modificato e apportato uno scostamento dal concetto di ‘team’ e ‘leadership’ in senso più tradizionale. Oggi, qualsiasi posizione che una persona possa ricoprire nel reparto delle Risorse Umane ha una funzione strategica all’interno delle organizzazioni e ognuna di queste posizioni richiede abilità diverse, come: comunicazione efficace, capacità di giudizio, empatia e negoziazione. 

Il consiglio nazionale ordine psicologi ha da poco pubblicato i risultati di una ricerca molto interessante secondo cui la salute mentale dei lavoratori italiani è all’ultimo posto in Europa al pari merito con il Giappone. Quali riflessioni ti senti di fare in merito a ciò in rapporto col tuo lavoro?

Mi dispiace sentire che la salute mentale dei lavoratori italiani sia all’ultimo posto in Europa. La salute mentale è un aspetto fondamentale del benessere e della qualità della vita, e il lavoro può avere un impatto significativo sulla salute mentale delle persone.  È importante sottolineare che la salute mentale è influenzata da diversi fattori, tra cui lo stress lavorativo, il carico di lavoro, le aspettative e le relazioni sul posto di lavoro. La pandemia da COVID-19 ha ulteriormente amplificato queste sfide per molte persone. La ricerca pubblicata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi può essere un’opportunità per sensibilizzare il pubblico e le organizzazioni sull’importanza della salute mentale sul posto di lavoro. Ho visto cambiare il mondo del lavoro nel giro di pochissimo tempo. Oggi abbiamo bisogno di flessibilità, comprensione, inclusività e ricercare un valido equilibrio tra vita lavorativa e familiare. In alcuni momenti è difficile coniugare “diritti” e “doveri” che sono strettamente legati e spesso si influenzano a vicenda. È importante, infine, cercare di comprendere e rispettare sia i diritti che i doveri, perché entrambi sono necessari per creare una società equa e giusta.

Pensi che lo smart working o la settimana lavorativa di quattro giorni sia un vantaggio o uno svantaggio per ridurre il carico di stress sul lavoro al giorno d’oggi?

Uno dei cambiamenti che ho vissuto è stata l’introduzione dello “smart working”; impensabile fino a qualche anno fa. Fino a pochi anni fa, infatti, il lavoro da remoto o a distanza era considerato un’opzione molto limitata e riservata a pochi lavoratori con ruoli particolari.

Oggi, invece, lo smart working è diventato un’opzione di lavoro molto diffusa, concreta e vantaggiosa per molte persone, grazie alle tecnologie digitali che consentono la comunicazione e la collaborazione a distanza. 

Mentre la settimana lavorativa di quattro giorni può essere vista sia come un vantaggio che come uno svantaggio, a seconda delle circostanze e dei contesti specifici. 

Sono certo che, lavorare 4 giorni a settimana, potrebbe consentire ai lavoratori di avere più tempo libero per dedicarsi ad altre attività, come la famiglia, il tempo libero o la formazione professionale. Tuttavia, è importante anche considerare attentamente le esigenze specifiche dell’azienda e dei lavoratori, nonché le eventuali sfide o problematiche che potrebbero emergere da una riduzione dell’orario di lavoro. 

L’azienda dovrebbe valutare attentamente gli effetti che, una riduzione dell’orario di lavoro, potrebbe avere sulla sua produttività, sulla sua capacità di soddisfare le esigenze dei clienti e sul suo bilancio economico. Per il periodo che stiamo vivendo oggi vedo delle difficoltà ad immaginare una riduzione dell’orario di lavoro a parità degli stipendi.

Ultima domanda, che consiglio indispensabile ti sentiresti di dare a chi sta inoltrando la sua candidatura per lavorare nelle risorse umane di una qualsiasi azienda?

Il consiglio indispensabile che darei a chi si candida per lavorare nelle risorse umane è di dimostrare empatia, flessibilità e una forte capacità comunicativa. 

In questo momento storico invito i giovani che stanno per iniziare questo mestiere a dotarsi si una buona dose di coraggio e aspirazione. Le risorse umane richiedono di lavorare con persone diverse e di affrontare diverse sfide. 

Mostrare che sei in grado di comprendere le esigenze degli altri, adattarti alle diverse circostanze e comunicare efficacemente con tutti i livelli dell’organizzazione ti renderà un candidato di spicco nel settore delle risorse umane.

Leggi l’intervista di Fabio e Matteo

L’implementazione del Lean Management nelle imprese specializzate geotecniche: Intervista con l’Ing.Davide Alesi

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare l’ing. Davide Alesi, un esperto nel settore dei lavori geotecnici con oltre 20 anni di esperienza nella gestione delle opere di fondazione e consolidamento di terreni in importanti cantieri in Italia e all’estero. Attualmente, ricopre il ruolo di Chief Operating Officer presso la RODIO Spezialtiefbau GmbH del Gruppo Terratest. Durante la nostra intervista, abbiamo discusso la sua esperienza nell’implementazione delle metodologie Lean nella gestione dei cantieri geotecnici.

Scoperta del Lean Management:

Alesi ha scoperto l’approccio Lean durante uno dei corsi del Master MBA che ha frequentato, organizzato dal Sole 24 Ore insieme all’Università Cattolica di Milano. La scelta del Master è stata fatta dopo aver conseguito, qualche anno prima, la certificazione PMP (Project Management Professional). Nella sua esperienza di gestore di cantieri dell’ingegneria geotecnica, Alesi ha riscontrato delle difficoltà a sfruttare le nozioni della certificazione PMP, più adatta a contesti più strutturati e formali, mentre i “suoi” cantieri geotecnici richiedevano un approccio più snello nella programmazione dei lavori e, di conseguenza, un coinvolgimento diverso del team.

Smettere di lavorare come pompieri.

In quel periodo Alesi lavorava in Israele, in una società con una età media molto bassa se confrontata con quella di una società di costruzioni simile in Italia. Una delle prime esigenze riscontrate da Alesi nella gestione dei cantieri era quella di mettere il team nelle condizioni di  minimizzare le situazioni di emergenza (dovute in prevalenza alla giovane età) cercando delle soluzioni per “meccanizzare” (standardizzare nel gergo Lean) le attività abituali.

Il Lean è infatti un metodo di miglioramento continuo che è possibile implementare solo se le lavorazioni vengono prima standardizzate nella loro operatività giornaliera, settimanale e mensili.

In quegli anni lavoravo in Israele dove la settimana inizia di Domenica. Gli imprevisti da risolvere arrivavano anche quelle Domeniche mattine in cui ero a casa in Italia ed il cellulare suonava presto perché c’era un problema da risolvere. Oltre al fermo dei lavori in cantiere la difficoltà di stare con serenità in famiglia. Era spesso una rincorsa contro il tempo e avevo la sensazione di lavorare come se fossi un pompiere in perenne emergenza. Avevo un problema da risolvere.”

Implementazione del Lean Management:

Chiarito il problema viene definito anche l’obiettivo: cercare di ridurre le situazioni di emergenza nei cantieri migliorandone l’efficienza. E così Alesi prova inizialmente  ad introdurre uno strumento del sistema di Lean Management: il Last Planner System. L’obiettivo principale era quello di guardare avanti con un certo livello di dettaglio per prevedere e minimizzare i potenziali problemi/rischi. Un semplice “esercizio” visto con molta diffidenza iniziale (“pensare costa fatica”) che ha però portato grandi benefici riconosciuti in primis dal giovane eam di cantiere.

In una seconda fase, Alesi ha quindi coinvolto dei consulenti esterni per avviare un percorso Lean strutturato in un cantiere pilota. Grazie ai consulenti sono stati creati dei gruppi di lavoro focalizzati su aspetti specifici: efficientamento della manutenzione delle macchine, la pianificazione oltre che il “change management” ovvero l’insieme delle attività per la gestione al cambiamento delle abitudini in azienda. Il change management è un percorso lento e complesso con un forte impatto sulle abitudini delle persone, che per loro natura mostrano sempre una certa resistenza al cambiamento.

Il racconto di Alesi si fa sempre più accalorato e pieno di particolari avvincenti. Ha raccontato che l’inizio non è stato per nulla semplice: dover gestire contemporaneamente il lavoro quotidiano e contemporaneamente implementare le nozioni del Lean Management è stata una sfida per tutto il Team.  E’ proprio grazie all’aiuto e al supporto di consulenti esterni, oltre che alla sua determinazione, che il Team è riuscito a non abbandonare il percorso intrapreso e a mettere in atto piccoli miglioramenti, settimana dopo settimana. I risultati nel cantiere pilota non si sono fatti attendere: non solo con una maggiore efficienza (e di conseguenza un miglior risultato economico) ma anche e soprattutto uno spirito positivo creatosi nel Team che oltre a lavorare per fare produzione, si sentiva coinvolto anche per migliorare il modo stesso di lavorare.  

Diffusione della cultura del miglioramento:

Dopo il successo del cantiere pilota, il General Manager si convinse di investire per promuovere la “cultura del miglioramento” in tutti gli altri cantieri attraverso un percorso strutturato, la realizzazione di eventi specifici oltre che di slogan aziendali. Il gruppo che aveva lavorato al “change management” è stato così coinvolto fattivamente per supportare questo nuovo processo di trasformazione.
Alesi ritiene che siano due i pilastri quando si parla di Lean Management per il settore delle costruzioni: da una parte strumenti specifici (come ad esempio il Last Planner System, il TPM, le 5S solo per citarne alcuni) e dall’altra la filosofia del miglioramento continuo.

La vera sfida – dice Alesi – sta nel secondo pilastro: riuscire a trasmettere ai lavoratori l’idea che non si lavora solo per guadagnarsi da vivere, ma anche per sentirsi parte di un processo di miglioramento dell’azienda stessa. Un miglioramento i cui benefici sono per tutti… “ed infatti, finalmente, il cellulare smise di suonare anche la Domenica mattina”.

Vuoi raccontare anche tu la tua storia di cantiere? Scrivici su info@geojob.it oppure lascia un commento sotto questo articolo

GeoJOB si racconta – Matteo

Lavorare nelle risorse umane è un compito complesso e richiede competenze che vanno al di là della semplice professione. 

Continuiamo la raccolta delle interviste ai recruiter di GeoJOB, oggi è il turno di Matteo.

Risorse umane significa solamente avere a che fare con colloqui e buste paghe?

Matteo: Il nostro è un lavoro altamente stratificato, non esistono solamente colloqui e buste paga. Certamente una piccola parte di chi lavora nel settore si occupa di quello che si chiama pay-roll, quindi elaborazione delle buste paga e cedolini, ma c’è anche una considerevole parte di recruiting in cui il lavoro principale consiste nell’intrattenere e stabilire rapporti con i nostri clienti soprattutto attraverso colloqui. 

In pochi ne parlano ma la formazione è fondamentale per chi fa un lavoro come il mio: ad esempio, io mi sono formato in psicologia e tutt’ora sono psicologo, ma da quando ho iniziato a lavorare in GeoJob quotidianamente mi trovo ad approfondire e “studiare” le singole figure tecniche con cui ogni giorno mi interfaccio. Senza questa parte di formazione non potrei certamente svolgere al meglio il mio lavoro, magari avessi solo colloqui e buste paga!

Quale pensi sia la mansione più complessa di chi lavora come hr recruiter?

Matteo: La mansione più complessa, a mio parere, è seguire il candidato in quella fase che io chiamo di accompagnamento lungo l’intero iter di selezione. In ogni cambiamento della vita, anche quello lavorativo, la paura e il timore del cambiamento possono agire da “freno a mano”, piuttosto che da molla motivazionale per lo sviluppo della carriera lavorativa del singolo candidato. Quindi credo che la mansione più difficile sia “essere un po’ psicologi”, ovvero far sentire al candidato il nostro sostegno, e fornirgli tutto l’aiuto necessario per intraprendere la nuova esperienza professionale distaccandosi dal luogo sicuro, protetto e conosciuto, che è la sua azienda di provenienza. 

Il consiglio nazionale ordine psicologi ha da poco pubblicato i risultati di una ricerca molto interessante secondo cui la salute mentale dei lavoratori italiani è all’ultimo posto in Europa al pari merito con il Giappone. Quali riflessioni ti senti di fare in merito a ciò in rapporto col tuo lavoro? 

Matteo: in Italia la cultura del lavoro da più importanza alla quantità del tempo lavorato piuttosto che la qualità di come hai lavorato in quel tempo. Da questo punto di vista si presta sempre attenzione al monte ore a scapito invece di rendere quel tempo funzionale al raggiungimento di obiettivi specifici. Quindi alla luce di tutto questo è ovvio che la salute mentale sia in netto peggioramento nel momento in cui l’aspetto principale e ciò che per molte aziende conta davvero è lavorare anche al di fuori dell’orario lavorativo senza invece stabilire un netto confine tra vita lavorativa e vita professionale.

Pensi che lo smart working o la settimana lavorativa di quattro giorni sia un vantaggio o uno svantaggio per ridurre il carico di stress sul lavoro al giorno d’oggi?

Matteo: Con la pandemia le persone hanno capito che può bastare davvero poco per porre fine alla loro vita e le nuove generazioni sono ben distanti dalle generazioni dei nostri genitori o dei nostri nonni, secondo cui il lavoro coincideva con la vita personale di ciascuno. 

Data questa premessa, io penso che la modalità di lavoro ibrida permetta di mantenere in equilibrio la bilancia tra vita lavorativa e vita personale, conciliando questi due modi di vedere il mondo, dedicando il giusto tempo al lavoro e una restante parte alla vita personale di ciascuno di noi fatta di interessi, relazioni interpersonali e nuovi stimoli.

Ultima domanda, che consiglio indispensabile ti sentiresti di dare a chi sta inoltrando la sua candidatura per lavorare nelle risorse umane di una qualsiasi azienda?

Matteo: il mio consiglio è quello di essere estremamente empatici. Tante volte ci troviamo a che fare con persone che sono smarrite nel loro ruolo o semplicemente si trovano in una situazione di estrema difficoltà; queste persone mettono nelle nostre mani speranze e aspettative per il loro futuro. Quindi il mio consiglio è: essere estremamente gentili. Non c’è niente di più importante che avere tra le proprie mani i bisogni e le aspettative di una persona che si affida completamente a noi.

Leggi l’intervista di Fabio e di Estefany

Reti di imprese. Il ruolo dei manager nel settore delle costruzioni: competenze, richieste e sfide.

Crescono le imprese che vogliono rimanere competitive. Il settore delle costruzioni continua a cambiare e nuove opportunità emergono costantemente. 

In questo scenario, i manager del domani hanno un’opportunità unica di trarre vantaggio dalla collaborazione tra imprese attraverso reti di imprese o associazioni di imprese, per partecipare a progetti di maggiore interesse e dimensione. La figura del manager in questi contesti diventa fondamentale per coordinare e monitorare il lavoro delle varie imprese coinvolte, garantendo il successo del progetto.

La forza del gruppo e la competizione con aziende più grandi:

Creare reti di imprese più piccole offre un vantaggio significativo per competere con aziende più grandi ed organizzate. 

Quando imprese di dimensioni minori uniscono le loro risorse, competenze e conoscenze, diventano un gruppo più forte e capace di affrontare le sfide poste dalle grandi aziende del settore.
Grazie alla collaborazione e alla condivisione delle responsabilità all’interno della rete, queste imprese possono migliorare la loro efficienza, ridurre i costi e offrire soluzioni più competitive ai loro clienti.

Inoltre, le reti di imprese possono sfruttare l’agilità e la flessibilità tipiche delle piccole e medie imprese, permettendo loro di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e di rispondere prontamente alle esigenze dei clienti. Questo approccio collettivo consente alle imprese di competere con successo con i giganti del settore, offrendo soluzioni innovative e personalizzate che possono soddisfare le esigenze di un’ampia varietà di progetti e clienti.

Le sfide della gestione delle reti di imprese:

Tuttavia, gestire una rete di imprese nel settore delle costruzioni può essere complesso e comporta diverse sfide. Abbiamo visto in passato imprese che hanno tentato di creare tali collaborazioni, ma hanno incontrato difficoltà nella gestione, causando in alcuni casi il fallimento del progetto. La coordinazione delle diverse attività, la risoluzione dei conflitti e la gestione dei rischi sono solo alcune delle sfide che i manager devono affrontare in questi contesti.

L’importanza di una figura terza esperta:

Per superare queste sfide e garantire il successo dei progetti, è cruciale avere una figura terza esperta che possa coordinare e monitorare il lavoro delle imprese coinvolte. Questo manager deve avere una vasta esperienza nel settore delle costruzioni, oltre a solide competenze in materia di gestione, comunicazione e risoluzione dei problemi. Inoltre, è fondamentale che questa figura sia imparziale e indipendente, in modo da poter agire nel migliore interesse del progetto e delle imprese coinvolte.

Le reti di imprese nel settore delle costruzioni offrono grandi opportunità per lae crescita e l’innovazione. Per sfruttare appieno questo momento, è essenziale avere una figura manageriale esperta e competente che possa coordinare e monitorare il lavoro delle imprese coinvolte, garantendo il successo del progetto.

Abbiamo da poco parlato di Project management con l’Architetto Luca Vailati, puoi leggere l’articolo e ascoltare il video.