Le competenze essenziali per diventare preventivista edile.

Il settore delle costruzioni è in continua evoluzione, e in questo contesto, la figura del preventivista edile sta guadagnando sempre più importanza.
Questo professionista non si limita a chiedere preventivi e gestire i costi dell’impresa, ma richiede una serie di competenze tecniche e conoscenze specifiche per garantire il successo di un progetto edilizio. Inoltre, la crescente domanda di questa figura professionale offre nuove opportunità per i giovani che desiderano intraprendere una carriera nel mondo dell’edilizia.

le competenze chiave per diventare preventivista edile. Ricerca e selezione di lavoro per edilizia e i cantieri.

Scopriamo insieme quali sono le competenze necessarie per diventare un preventivista edile di successo.

1. Conoscenza tecnica del cantiere

Un preventivista edile deve saper “leggere” un capitolato d’appalto ed avere una solida conoscenza delle diverse fasi di costruzione, dalle fondazioni fino alla realizzazione dei dettagli architettonici. Questo gli permetterà di valutare accuratamente i tempi, i costi e le risorse necessarie per completare l’opera.

2. Capacità di pianificazione e organizzazione

Il preventivista deve essere in grado di pianificare tutte le lavorazioni in modo efficiente, considerando la durata delle singole fasi, i ritmi di cantiere e le eventuali interazioni tra i diversi operatori e professionisti coinvolti.

Diventa infatti fondamentale considerare già in fase di preventivazione eventuali difficoltà operative.

3. Conoscenza dei mezzi e delle attrezzature

Per elaborare un preventivo accurato, è fondamentale anche conoscere i mezzi e le attrezzature che saranno messe in campo per costruire e consegnare i materiali. 

Il preventivista deve essere aggiornato sulle ultime tecnologie e soluzioni disponibili nel settore, al fine di garantire efficienza e risparmio.
Per lui l’ottimizzazione dei costi significherà avere un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza e garantire alla propria impresa un guadagno superiore sui lavori. 

4. Conoscenza degli spazi e capacità di anticipare problemi

Un buon preventivista deve essere in grado di valutare gli spazi disponibili e prevedere eventuali problemi che potrebbero verificarsi durante la realizzazione del progetto. Questo include la gestione degli spazi di cantiere, l’organizzazione della logistica e la valutazione di eventuali ostacoli o vincoli ambientali e urbanistici.

Per fare questo sono fondamentali capacità di relazione, comunicazione e negoziazione.

5. Competenze comunicative e di negoziazione

Infine, un preventivista edile deve possedere ottime competenze comunicative e relazionali. La bravura nel coinvolgere nel suo lavoro diverse figure tecniche e amministrative farà la differenza nel suo lavoro. Le competenze di negoziazione invece, sono utili in quanto spesso si troverà a interfacciarsi con fornitori, clienti e altri professionisti coinvolti nel progetto. Dovrà essere in grado di presentare e difendere il suo preventivo, garantendo trasparenza e credibilità.

Grazie alle competenze multidisciplinari richieste, questa professione offre interessanti opportunità di crescita professionale per i giovani che ambiscono a una carriera nel mondo dell’edilizia. 

Dominare le competenze sopra descritte consentirà ai preventivisti di assicurare il successo dei progetti, ottimizzando i costi e migliorando l’efficienza dei cantieri. 

Se stai considerando di intraprendere questa sfidante carriera, investi nel tuo futuro formativo e inizia a costruire le basi per un percorso professionale gratificante e ricco di soddisfazioni.

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Perché le persone arrivano a completare l’iter di selezione ma poi non accettano?

Noi di GeoJob, agenzia per il lavoro, quotidianamente siamo immersi in tantissime richieste provenienti sia da aziende del settore edilizio che di persone attualmente alla ricerca di una nuova occupazione e che in tempi rapidi si auspicano di poter concludere con successo una selezione lavorativa.

Nella maggior parte dei casi, fortunatamente dopo le diverse fasi di selezione, la scelta va a buon fine ma possono capitare purtroppo degli intoppi imprevisti, tra i quali che il candidato rifiuti l’offerta dell’azienda per cui si è candidato.

Tutto questo però sembra paradossale: la persona che ha rifiutato è la stessa che si è candidata e che ha fatto diversi colloqui per quella posizione ma nonostante tutto questo, il rapporto di lavoro non decolla.

Grazie all’esperienza maturata sul campo e alle conoscenze derivanti dalla psicologia del lavoro, abbiamo individuato più di una motivazione che spinge un candidato a rifiutare una proposta di lavoro che, apparentemente, lo interessava:

  • Il candidato non ha avuto il coraggio di esprimere apertamente i suoi desideri e le sue effettive esigenze durante il colloquio: arrivato dunque alla firma del contratto e preoccupato delle sue esigenze inespresse che non potranno essere soddisfatte decide allora di ritirarsi dalla selezione.
  • L’azienda a cui è attualmente legato potrebbe avergli presentato una “contro-offerta di lavoro” offrendogli uno stipendio maggiore, confort e benefit ai quali il candidato non ha potuto rifiutare.
  • La novità spaventa e uscire dalla propria zona di comfort suscita sempre un certo timore.

E’ proprio su quest’ultimo punto che vogliamo porre l’attenzione: il candidato ha seguito l’iter di reclutamento perché attirato da un’offerta di lavoro interessante e spinto dal desiderio di novità, ma alla fine entra in gioco il dubbio e la paura di lasciare una posizione, magari meno retribuita, ma sicura. 

La paura del cambiamento

Da un punto di vista psicologico il cambiamento significa inevitabilmente lasciare un posto di lavoro sicuro e collaudato, le proprie certezze e la propria routine, per fare ingresso in un ambiente del tutto nuovo.

Iniziare un nuovo impiego implica doversi rimettere in gioco in un ambiente completamente nuovo, con colleghi nuovi routine profondamente diverse e questo, anche nel caso in cui la retribuzione dovesse essere più elevata, fa entrare in gioco la paura. 

Quindi noi agenzie del lavoro come possiamo fare per ridurre al minimo la possibilità che il candidato rifiuti un’offerta lavorativa?

Sicuramente dobbiamo essere anche noi “un po’ psicologi”: di fondamentale importanza è la nostra precisa capacità di lettura della sincerità della persona che abbiamo di fronte.

Bisogna capire e concentrarci durante i colloqui di lavoro a fondo sulle motivazioni profonde del candidato che abbiamo intenzione di selezionare: è un elemento fondamentale che permette di portare a termine la selezione ottenendo la reale soddisfazione di tutte le parti in gioco.

Inoltre grazie a questi passaggi acquisiamo informazioni aggiuntive sul carattere e sulla personalità del candidato, elementi utili al fine di avere un’idea più precisa della situazione personale.

Quali sono i vantaggi della Digitalizzazione e dell’innovazione in edilizia?


Digitalizzazione nell’edilizia

Durante le ultime giornate dell’Executive Master per il management delle costruzioni le lezioni hanno toccato le tematiche dell’innovazione e della digitalizzazione nel mondo dell’edilizia. 

Vogliamo condividere con i nostri lettori le informazioni più importanti che siamo convinti debbano essere conosciute da tutte le figure che operano nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni. 

Era digitale

In questa era digitale, molte industrie stanno adottando tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza e la produttività. L’industria dell’edilizia non fa eccezione: la digitalizzazione sta cambiando il modo in cui gli edifici vengono progettati, costruiti e gestiti.

L’industrializzazione dei processi costruttivi la si vede già in tante tecnologie in fase di sviluppo, di ricerca e di applicazione. 

Noi con questo articolo vogliamo porre l’accento sugli aspetti legati alla gestione e al management dei cantieri.

Quando parliamo di digitalizzazione dei processi edilizi intendiamo l’uso delle tecnologie digitali per migliorare l’efficienza, la qualità e la sicurezza delle attività nel settore dell’edilizia. 

Digitalizzazione nella progettazione

Una delle maggiori sfide nella progettazione di edifici è la collaborazione tra i vari professionisti coinvolti: architetti, ingegneri, imprenditori edili, fornitori e così via. 

La digitalizzazione ha contribuito negli ultimi decenni a creare ambienti di collaborazione sempre più immersivi e collaborativi. Basti pensare ai software offerti da aziende come Cisco, Microsoft, Google ecc… che avvicinano team lontani e rendono veloci e pratiche sia le riunioni che la progettazione a più mani.

La tecnologia digitale può aiutare a superare sfide insidiose, consentendo a tutte le parti interessate di lavorare su un unico modello di dati dell’edificio (BIM) in tempo reale. 

L’obiettivo del sistema BIM è quello di consentire di ridurre gli errori di progettazione, migliorare la comunicazione e aumentare l’efficienza complessiva del progetto. 

Non tutto ciò che luccica è oro, infatti se è vero che sulla carta, o meglio su schermo, la progettazione e la gestione col BIM sia semplice ed immediata, è vero anche che in campo applicativo c’è ancora tantissimo da lavorare per rendere il processo semplice e fruibile in tutti i cantieri. 

La realtà aumentata e gli ambienti di realtà virtuale possono migliorare ancora di più la precisione del design. Ad esempio si possono visualizzare in modo tridimensionale e in tempo reale i progetti e intervenire in eventuali modifiche prima che sia costruito. 

Formazione avanzata

La realtà virtuale è sempre più utilizzata nei processi di formazione. 

Questi sistemi sono già in uso per la preparazione e la specializzazione di nuovi tecnici all’uso di mezzi e macchinari da cantiere.

Con l’ausilio di simulatori professionali si possono fare ore ed ore di pratica nell’uso di escavatori, perforatrici, gru ecc… riducendo i rischi, le responsabilità e di conseguenza velocizzando il processo di apprendimento.

I visori sono utilizzati anche in campo di sicurezza negli ambienti di lavoro. L’esperienza totalmente immersiva permette di simulare incidenti in cantiere o cadute dall’alto.  Questo risveglia negli operatori la responsabilità e li richiama ad una maggiore attenzione durante i lavori. 

Digitalizzazione nella costruzione

La digitalizzazione può anche avere un impatto significativo sulla fase di costruzione di un edificio. 

La tecnologia di automazione degli edifici può aiutare a controllare e gestire gli impianti meccanici ed elettrici, ottimizzare l’uso dell’energia, migliorare la sicurezza dei lavoratori in fase di costruzione e degli occupanti degli edifici. L’uso di robot e stampanti 3D può consentire di costruire parti dell’edificio in modo più efficiente e preciso sia in cantiere che nella realizzazione di parti prefabbricate. 

Digitalizzazione nella gestione

Dopo la costruzione, la digitalizzazione sta avendo un impatto piacevolmente positivo sulla gestione dei cantieri prima e del costruito poi. 

Durante la preparazione e la realizzazione dei cantieri gli strumenti digitali danno un grande supporto per terminare prima e meglio i lavori. 

I vantaggi principali che portano queste tecnologie:

  • Riducono le incertezze e i ritardi dovuti a errori o mancanza di informazioni; 
  • Archiviazione elettronica dei documenti per facilitare l’accesso e la condivisione tra tutti gli operatori;
  • Analisi avanzate dei dati per ottimizzare le risorse e i processi;
  • Conformità normativa e trasparenza nei rapporti con i clienti e i fornitori;
  • Maggiore flessibilità organizzativa e innovazione.

Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale da grande supporto per la conservazione e la catalogazione delle immagini in cantiere. E’ sufficiente usare il motore di ricerca per individuare facilmente la foto cercata in mezzo a migliaia di foto e video in cantiere. 

Oppure individuare prodotti consegnati in cantiere cercando in mezzo a centinaia di documenti di trasporto.

Nel costruito ad esempio, i sensori IoT possono monitorare il consumo di energia, il deterioramento dei materiali e l’uso degli spazi, consentendo di identificare aree di miglioramento e ridurre i costi operativi e di manutenzione e riparazione. 

Sfide e considerazioni

Nonostante i molti vantaggi della digitalizzazione nell’edilizia, ci sono anche alcune sfide da affrontare. Ad esempio, la necessità di investimenti iniziali per l’acquisto di tecnologie e la formazione dei dipendenti, il rischio di dipendenza dalla tecnologia e la necessità di garantire la sicurezza dei dati. 

Tuttavia, se gestite in modo adeguato, queste sfide possono essere superate e la digitalizzazione può portare numerosi benefici a lungo termine.

Il nostro punto di vista.

In conclusione, la digitalizzazione sta cambiando il modo in cui l’edilizia è progettata, costruita e gestita. Con l’adozione di tecnologie avanzate come il BIM, l’automazione degli edifici e l’IoT, l’industria dell’edilizia può diventare più efficiente, sostenibile e sicura. Tuttavia, è importante considerare attentamente le sfide e adottare una strategia ben pianificata per ottenere i massimi benefici dalla digitalizzazione.